crediti
un uomo
è un uomo
sinossi
di Bertolt Brecht
traduzione Giulia Veronesi
regia Lorenzo De Liberato
con Tiziano Caputo, Matteo Cirillo, Alessandro De Feo,
Agnese Fois, Lorenzo Garufo, Stefano Patti,
Arianna Pozzoli, Mario Russo, Tommaso Setaro
trucco Soraya Artese
disegno luci Matteo Ziglio
si ringrazia per l’allestimento delle scene
Cesare Angelici, Sabino Caputo e Ilenia Sbarufatti
musiche dal vivo Tiziano Caputo e Mario Russo
realizzazione grafica Stefano Patti
1912 - L’esercito inglese è arrivato a Kilkoa con circa centomila soldati pronti a marciare verso le frontiere settentrionali per fare guerra contro il Tibet. Durante una serata di bagordi, Uria, Jesse e Polly sono costretti ad abbandonare il loro commilitone Jip, dopo aver distrutto una pagoda per rubare i soldi delle elemosine. Con il rischio di essere fucilati i tre si imbattono in Galy Gay, scaricatore del porto di Kilkoa, un uomo che non sa dire di no.
“Un uomo è un uomo” di Bertolt Brecht è una fredda e cinica fotografia dell’imperialismo coloniale: la potente e inarrestabile forza capitalistica che corrompe e strumentalizza il proletariato. A distanza di pochi anni dalla teoria della relatività di Einstein, il drammaturgo tedesco racconta una storia terribile e comica sul potere di trasformare un uomo in un altro uomoAll’interno del famigerato vagone–birreria della vedova Begbick, Uria, Jesse e Polly, con l’aiuto della vedova, mettono in piedi una farsa grottesca ai danni del malcapitato Galy Gay allo scopo di trasformarlo in un soldato, così da creare un perfetto rimpiazzo per il loro camerata. Per i tre soldati la soluzione è pronta: sarà lui il nuovo Jip.