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americana

crediti

sinossi

foto

tratto dal romanzo di Don DeLillo 

adattamento e regia Lorenzo De Liberato 

con Lorenzo De Liberato 

musiche originali dal vivo Matteo Iarlori 

foto di scena Filippo Romano 

David Bell è un ragazzo di ventotto anni dalla carriera brillante, bello, in forma e richiesto da tutti. La sua vita, fra avventure sessuali e lavoro al network di una grande azienda televisiva, non sembra riservargli molte sorprese e il suo futuro non può che apparirgli limpido e roseo. Eppure David si sente improvvisamente prigioniero di un incolmabile senso di vuoto che lo porta a rinunciare a tutto: al suo lavoro, alle sue donne e alla sua vita. Il protagonista comincia così un viaggio nel cuore dell’America, che altro non è che un viaggio attraverso sé stesso e la sua memoria, nel folle tentativo di scrivere un piccola pagina di storia di una famiglia americana, cercando di scovare nel suo passato gli indizi e le risposte. “Americana” è uno romanzo che colpisce per la sua prepotente e cruda poesia, per la sua storia crudele e straordinariamente romantica. Lo spettacolo nasce dall’esigenza di trasportare in palcoscenico le parole di uno dei massimi scrittori moderni. Il romanzo d’esordio di DeLillo è complesso, frammentato e intricato, con personaggi vivi e palpitanti. Il riadattamento si è concentrato sulla seconda parte del romanzo, dedicata esclusivamente all’adolescenza del protagonista, cercando di conservare e di cogliere le sfumature delle espressioni e del linguaggio delilliano, per rendere giustizia ad un universo variopinto e sempre pronto ad esplodere, come un vulcano. L’idea dello spettacolo è proprio quella di dare voce alla confusione del protagonista, accerchiato da una girandola di personaggi tra il reale e l’iperreale che si rincorrono e si cercano e sembrano non riuscire mai a trovarsi. La scelta, quindi, è stata quella di trasformare un puzzle di ricordi e di episodi in una successione di eventi raccontati senza prendere mai fiato, come un torrente di immagini e di memorie. Una specie di cabaret, di avanspettacolo, in cui il pubblico viene coinvolto e ripetutamente stupito dall’assurdità della realtà in cui vengono tuffati ed immersi. A scandire questo fiume in piena di energia, parole ed emozioni, una chitarra che si esibisce in un jingle di generi musicali che accompagnano le varie situazioni, interagendo con la storia e intervenendo nel monologo, non solo una semplice colonna sonora ma una seconda voce, un commento in più che non si permette mai di giudicare.

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