crediti
lonelidays #1
sinossi e note di regia
scritto e diretto da Lorenzo De Liberato
con Marco Quaglia, Fabrizio Milano,
Benedetta Corà, Giordana Morandini
e Alessio Esposito
regista assistente Crisiano Demurtas
ufficio stampa Stefania D'Orazio
“This is the best part of the trip, this is the trip...The best part...”
La cosa più importante di un viaggio è davvero il viaggio in sé? O ci hanno sempre cercato di salvare da una scomoda verità, ovvero di quanto le destinazioni siano deludenti? Anche se in fin dei conti nessuno è realmente in grado di capire quale sia la destinazione, o se ci sia una vera è propria destinazione, sarebbe davvero così tragico ammettere che raggiungere questo obbiettivo sia una cosa... Inutile? Quando si viaggia si va verso un qualcosa, così come quando si fugge. E se in entrambi i casi il risultato fosse comunque deludente? Se non valesse la pena viaggiare come fuggire? Due coppie scappano dalla loro voglia di scappare, inseguono la ricerca della destinazione senza pensare minimamente al viaggio, si ubriacano di banalità e retorica sociale.
Vanno in vacanza.
Carlo Goldoni scrive la trilogia della villeggiatura nel 1761 e rappresenta una classe borghese che insegue un sogno disperato e morboso: l’affermazione. 2016, la villeggiatura non esiste più, ma esiste il week end; il week end lungo // la crociera // il turismo in rosa // il turismo enogastronomico // l’ecoturismo // il viaggiobenessere // i voli low cost // le offerte su Groupon //i consigli di Trip Advisor // gli appartamentini su misuradi Air B&B // le offerte stracciate su Booking.com // i selfie // le fotografie su Instagram // i post di Facebook // le emoticon su whatsapp. Le Vacanze.
Nel 2016 le smanie non sono finite. Da questo principio nasce “Lonelidays”, un testo che vuole ispirarsi alle “smanie della villeggiatura” di Goldoni, per stritolarlo, stravolgerlo, violentarlo e mutilarlo, fino ad estrapolarne i concetti essenziali. Due coppie si perdono e si illudono di ritrovarsi in mete ancora lontane, rassegnati all’impossibilità di trovare una soddisfazione in questo loro macabro e malinconico rincorrersi. L’unica cosa che potrebbe salvarli, e aiutarli a ritrovarsi è un barlume che ormai è andato sempre più scemando fino quasi a scomparire del tutto: il calore umano, l’amore, la fiducia. Un insieme di cose che purtroppo non ci apparteneva nel 1700 e non ci appartiene neanche oggi.